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Il romanzo breve "Memorie di un gatto" vide la luce in due redazioni diverse, entrambe su rivista: la presente edizione, la prima in forma di volume separato, si fonda sul testo della seconda redazione, edita nel 1865, l'ultima pubblicata vivente l'autore. "Memorie di un gatto", come rende esplicito il sottotitolo "romanzo sociale", intende smascherare le imposture della società umana. La natura umana e la società sono così traguardate dagli occhi straniati di un gatto, che consegna ciò che ha visto alle sue memorie, e lo fa con divertita perfidia, nel segno di quell'umorismo dalla forte connotazione etica, marchio di fabbrica della narrativa di Ghislanzoni nella sua fase più creativa e sperimentale. Così un campionario di umanità squallida e vorace, sfila sotto lo sguardo tagliente del gatto: una cuoca ladra e rabbiosa, un professore di lettere pedantissimo e sessuofobo, la sua attempata sposina dalla bruttezza pavesata di protesi, l'intraprendente figlia dell'acquavitaio di Cassano d'Adda, sposata ad un vecchio e geloso marchese, ma non disposta a rinunciare al primo amore. Un romanzo armato di grottesco, ma anche un documento morale della 'delusione storica' postunitaria.